Teatro

Anno scolastico 2023/2024

Il progetto inizia conn l’allestimento di uno spettacolo

Presentazione

Durata

dal 13 Settembre 2023 al 6 Giugno 2024

Descrizione del progetto

Il progetto “Il bancoscenico” è iniziato nell’anno scolastico 2007-2008 con l’allestimento dello spettacolo “The Beggar’s Opera” di John Gay, coinvolgendo 25 studenti (in parte attori e in parte ballerini).
Negli anni il progetto è andato crescendo, fino ad arrivare a interessare (tra attori, cantanti, ballerini, scenografi, grafici e musicisti) tra i 120 e i 130 studenti (ed ex-studenti di questo Liceo, che continuano a collaborare con noi a vario titolo).
Ogni anno il progetto (che prevede un impegno settimanale di circa due ore) inizia a ottobre con una serie di incontri introduttivi al teatro (in cui si cerca di curare sia il corpo che la voce), per poi affrontare un testo (o comico, o drammatico o, quando il cast lo permette, musicale) che viene rappresentato nella seconda metà di aprile.

Aristofane “Gli Uccelli” a.s. 2022/2023

locandina evento ragazze ballano e cantano attori ben vestiti si raccolgono in cerchio molti attori sul palco sorridono

Sabato 13 e domenica 14 maggio lo splendido teatro Persiani, messo a disposizione dal Comune di Recanati, ha ospitato la rappresentazione della commedia “Gli uccelli” di Aristofane, per la regia del prof. Sauro Savelli. La commedia è stata allestita nell’ambito del progetto “Bancoscenico”, grazie ad un’ampia collaborazione tra le risorse della scuola e all’impegno degli studenti, protagonisti non solo nella recitazione, ma anche nella realizzazione di scene e costumi (coordinamento della prof.ssa Cinzia Falleroni), nei movimenti coreutici (coordinamento della prof.ssa Antonella Illuminati) e nel progetto grafico (coordinamento del prof. Jacopo Pannocchia).
Lo spettacolo si inserisce in una tradizione ormai consolidata nella scuola, che ha permesso la realizzazione di opere teatrali che spaziano dai grandi testi della letteratura (“I promessi sposi”, 2019), a testi contemporanei (“Deus-ex-machina”), fino alla tragedia greca (“Le Troiane”, 2018).
Mettere in scena Aristofane è sempre una sfida: in questo caso, vinta brillantemente. La vicenda tratta della fondazione di una nuova città sulle nuvole, fra terra e cielo, dove gli uomini possano vivere in pace, al riparo da guerre e scocciature varie: si sono rivelati importanti, per la fruizione immediata di un testo che fa riferimento alla situazione dell’Atene del V sec. a. C., l’adattamento accorto e rispettoso dei dialoghi, e gli intermezzi coreutico-musicali ispirati alle sonorità contemporanee.
Un grande successo, premiato dalle risate e dagli applausi del pubblico, capace di innescare l’attesa per lo spettacolo del prossimo anno. Altre foto a questo link

Le Troiane a.s.2017/2018

11 giugno 1184 a.C.: intorno a mezzanotte un pugno di greci esce da un cavallo di legno appena portato dentro le mura di Troia; è la fine: gli uomini, moriranno tutti. Le donne, tutte, destinate ad essere schiave. La città, distrutta. Questo lo scenario che lo spettatore si trova davanti, quando inizia “Troiane” di Euripide, lo spettacolo allestito dal Liceo “G. Leopardi” di Recanati, in scena il 28 e 29 aprile 2018 al teatro “Persiani”. Una sfida, mettere in scena una tragedia greca, valori universali che per afferrare la coscienza contemporanea -dei ragazzi, poi- deve saper incarnare anche le istanze di oggi. E il progetto, e le scelte registiche, hanno centrato l’obiettivo. Il tema di fondo -il destino terribile degli sconfitti, anzi, delle donne sconfitte, la barbarie del vincitore, che poi sarebbe il civilissimo e occidentale popolo greco- viene qui declinato dall’attenta regia di Sauro Savelli in chiave moderna. Non c’è una sola Ecuba, ma tante: la regina, perso il suo privilegio, è una qualunque delle troiane, ma insieme è una vittima universale, ebrea, india, nativa americana. La sua centralità nella famiglia troiana fa di lei -madre di Ettore e Paride, sposa di Priamo, nonna del piccolo Astianatte, suocera di Andromaca e Elena, madre di Cassandra- un universale che nei dialoghi mette a confronto i modi diversi di interpretare i ruoli femminili, messi in crisi dalla guerra, dalla solitudine della sconfitta. Tragedia corale, e corale è la scena, sempre affollata e vivace di movimenti di tre gruppi: il coro che recita, che sostiene Ecuba; il coro che interpunge, cantando, i momenti drammatici; e un coro di danzatrici, guidate da Antonella Luminati, che ispirandosi all’essenzialità della danza moderna dà forma gestuale alla tragedia interiore dei protagonisti. Sullo sfondo, illuminata di fuoco, Troia, efficace realizzazione del laboratorio di scenografia coordinato da Fabrizio Savi. Ogni aspetto dell’allestimento è stato realizzato dagli studenti dei cinque indirizzi del Liceo: dalle musiche, alle efficaci e drammatiche immagini di scena, ai costumi, alla traduzione (parziale) del testo. Uno sforzo durato quasi dodici mesi che ha visto collaborare insegnanti, studenti, ex studenti ad un progetto coraggioso che è riuscito a dimostrare come i classici sono ancora capaci di dirci qualcosa, e di emozionarci.

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