Il corso di Archeologia per il biennio al Liceo Classico, in questo anno 2020/2021 ha indagato sulla tecnica antica del mosaico. Iniziato a dicembre in modalità on line, per cui ogni allievo si è procurato il materiale occorrente. Per facilitare la tecnica di taglio è stata individuata la gomma crepla (foam), da comporre poi e attaccare su di un cartoncino.

Abbiamo preso un disegno geometrico come immagine di partenza, il nodo di Salomone, motivo grafico musivo ricorrente nell’epoca romana, un simbolo universale che unisce il verticale e l’orizzontale, per simboleggiare l’unione tra umano e divino. Presentava linee rette e linee curve di diverso raggio, disegno abbastanza lineare e ripetitivo per esercitarsi, ma anche un tipo di lavoro impegnativo. Abbiamo iniziato tardi il secondo soggetto, ispirato all’immagine ricorrente, sempre d’epoca romana, di un cane con la scritta che invita a fare attenzione allo stesso, “cave canem” un archetipo di cartello attenti al cane, artigianale ed artistico, posizionato all’ingresso delle case. Le allieve hanno trovato immagini del loro animale preferito e in alcuni casi ripetuto, anche ironicamente il termine che invita all’attenzione.

È stato comunque importante affrontare insieme l’iter che va dall’individuazione di una immagine alla sua trasposizione, per realizzarla con la tecnica del mosaico. Una volta riportato il disegno su una tavoletta di legno, visto l’imminente termine delle lezioni, alcune ragazze hanno scelto di dipingere il soggetto, per arrivare a veloce conclusione, mentre la maggior parte hanno considerato questa base come l’inizio di un lavoro da proseguire durante le vacanze. Abbiamo potuto apprezzare il gradimento della tecnica studiata. Link alle foto

 

 

 

La maschera nell’antichità  – “Dal disegno alla scultura”

Siamo ormai giunti a buon punto del nostro progetto
di Archeologia, rivolto alle classi del biennio dell’indirizzo classico, seguito dai professori Flavia Beccaceci, docente di Storia dell’Arte, Emiliano Quadrini, docente di Arti Plastiche, Alessia Baczynsky, docente di materie classiche, come coordinatrice: dopo la prima fase di disegno e progettazione, ci si prepara a metter mano all’emozionante lavorazione e modellazione della creta, seguendo le tecniche tradizionali, impiegate anche nell’antichità. Quest’anno il tema affrontato è ‘La maschera nella commedia greca’. Il programma delle attività prevede un indirizzo metodologico che permetterà agli studenti agli studenti di procedere con armonia dallo stadio dell’ideazione a quello della realizzazione, con lezioni prevalentemente tecnico-pratiche. Sono inoltre previsti momenti di approfondimento del tema, con l’analisi di documenti scritti ed iconografici dell’antichità greca e magno- greca, nonché uscite sul territorio e visita di istruzione a fino anno. Vorremo dunque proporvi delle foto che illustrino, fase per fase, il suo progredire, fino al raggiungimento del risultato finale, mostrando l’impegno ed il coinvolgimento di ragazzi che per la prima volta si avvicinano ad una tale esperienza creativa, così formativa, ma anche piacevole.

PRIMA FASE: IL DISEGNO DELLA FORMA PLASTICA

– Il disegno è il modo di comunicare con i segni; si disegna con gli occhi, con la mente e con la mano, locomotrice di tutti i nostri viaggi sul foglio.
– Il disegno è un momento fondamentale per lo scultore; …permette di studiare il lavoro prima di iniziare l’opera tridimensionale, … Inoltre , ha la funzione di un vero preriscaldamento motorio e mentale.
– Tramite il disegno si indagano e si affrontano gli aspetti poetici e concettuali, …
– Nel disegno della progettazione plastica sono ben evidenziati con il chiaro scuro –per meglio marcare la corposità tridimensionale – i piani concavi e convessi, i pieni e i vuoti , le sporgenze e le rientranze.
– Altro aspetto importante è il disegno dal vero , inteso come momento di attenzione, riflessione e osservazione del reale, … una pratica necessaria per cogliere del modello la struttura le proporzioni , i volumi, i nodi plastici , fino al raggiungimento della resa grafica in modo consapevole e critico. Altre foto

 

“Il ruolo incomparabile che spetta al volto umano nella cerchia di interessi delle arti figurative, viene definito, anche se in modo generale e un po’ da lontano, dal fatto che nella forma del volto l’anima si esprime nel modo più chiaro.”
Georg Simmel
Alcune foto

 

DIVAGAZIONI
“Una poesia vive anche per il potere d’irradiare ipotesi divagazioni associazioni d’idee in territori lontani, o meglio di richiamare e agganciare a sé idee di varia provenienza, organizzandole in una mobile rete di riferimenti e rifrazioni, come attraverso un cristallo.”
Italo Calvino
Alcune foto

 

Applichiamo lo spray fissativo sui disegni   (alcune foto)

 

 

 

 

SECONDA FASE: MODELLAZIONE IN CRETA DI UNA SCULTURA IN RILIEVO SUL PIANO; SVUOTAMENTO; ESSICCAMENTO E COTTURA DEI MANUFATTI

LA MODELLAZIONE
L’impulso che in tutti i tempi e presso tutti i popoli ha spinto l’uomo a modellare, a foggiare, è sempre stato istintivo. Per accorgercene basta ancor oggi dare a un bimbo una pallottola di creta, di plastilina, o di mollica di pane; è ben raro che egli non si sforzi di dare una forma a quella materia, una forma che assomigli -sia pure sommariamente- a qualcosa di noto, di già visto da lui.
Forse tale istinto deriva dall’impulso di descrivere come possiamo, ad altri, quel che sentiamo magari indistintamente dentro di noi; quello stesso impulso, cioè, donde nacque il linguaggio.

Questi sono i luoghi dove lo sguardo regna tanto quanto le parole. Gli alunni riunite in quest’aula vivono insieme un’esperienza basata sull’iniziazione all’invenzione, alla libertà, all’autonomia e alla bellezza. Nel dominio dell’arte si può dire di tutto.
Altre foto

 

 

PREMESSA
Come è noto, l’emergenza Coronavirus ha purtroppo comportato la sospensione delle attività didattiche. Perciò non è stato possibile per i ragazzi proseguire l’attività laboratoriale del corso di “Archeologia sperimentale”; tuttavia i loro manufatti, delle mascherine votive che riproducevano esemplari del museo archeologico di Lipari, erano per fortuna quasi del tutto ultimate; pertanto, al fine di non perdere quanto da loro già realizzato, nel tentativo anzi di valorizzarlo, il prof. Quadrini ha eseguito nel suo studio le fasi successive alla modellazione delle maschere, vale a dire la rifinitura ed lo svuotamento delle opere in argilla.

SVUOTAMENTO
Un pezzo di ceramica (vale a dire un manufatto di argilla sottoposto all’azione del calore ad alte temperature) che sia cavo internamente corre molto meno pericolo -quando si essicca e quando viene cotto- di un altro invece massiccio. Invero, taluno affronta il rischio con pezzi pieni; ma i danni che possono conseguire sono assai gravi.
Per svuotare dunque un pezzo, lo si lascia rassodare fino ad avere la consistenza del cuoio, poi – come nel nostro caso – con una miretta dal disotto si svuota. Bisogna cercare di togliere la creta lasciando possibilmente una corteccia di uguale spessore tutt’intorno; lo spessore dev’essere di circa 1 cm per i pezzi piccoli e di 2 per i lavori più grandi.

ESSICCAMENTO
Questa importante fase della lavorazione ha come scopo di eliminare quasi completamente l’acqua che i manufatti contengono, prima che essi siano introdotti nel forno per la cottura. Infatti non è possibile cuocere il materiale ancora umido perché il rapido riscaldamento prodotto dal forno provocherebbe deformazioni e fenditure negli oggetti, se non addirittura la loro frantumazione a causa della intensa vaporizzazione che subisce l’acqua. In conseguenza dell’evaporazione ha luogo nell’oggetto una contrazione di volume (c.a il 10% ) che prende il nome di ritiro.


Alcune foto dei manufatti alla stato crudo

 

 

 

COTTURA
“Un oggetto di ceramica si ottiene foggiando, secondo una qualsivoglia forma, un impasto fatto di argilla (detta anche creta) e di altri materiali ugualmente forniti dalla terra, e sottoponendo il tutto all’azione del calore ad elevata temperatura.
DUNQUE : CERAMICA = ARGILLA + CALORE”


Alcune foto dei manufatti alla stato cotto